Finissage 1 settembre ore 18:30
Si conclude il 1 settembre “Utopia” di Kazumi Yoshida, al Loggiato San Bartolomeo.
L’artista dona un’opera alla Fondazione Sant’Elia prima di volare a Roma e Milano per i nuovi allestimenti a cura di Paola Nicita e MLC Comunicazione.
Per sottolineare il legame di Kazumi Yoshida con la città, l’opera “Plein Soleil” resterà a illuminare Palermo, entrando, per concessione dell’artista, a far parte della collezione di Sant’Elia. Si conclude il 1 settembre con una preziosa donazione, la mostra dell’artista e designer di origini giapponesi, da anni art director di Clarence House New York che ha scelto Palermo per la sua prima antologica in Europa.
Alcune delle opere dell’artista esposte al Loggiato San Bartolomeo in “Utopia”, la mostra a cura di Paola Nicita – organizzazione MLC Comunicazione – per Fondazione Sant’Elia, da metà settembre si sposteranno dal Loggiato San Bartolomeo di Palermo a Roma e Milano per due nuove esposizioni sempre a cura di Paola Nicita e MLC Comunicazione. I lavori del maestro sono stati richiesti dalla galleria Borghini Arte contemporanea di Roma, in mostra dal 14 settembre nell’ambito di un percorso progettuale sul tema della luce e da Andrea Ingenito Contemporary Art di Milano, in mostra dal 28 settembre. A Roma e a Milano in concomitanza alle mostre verranno realizzate anche nuove vetrine “Kazumi’s Toy Theater” presso le Boutique Hermès in via Condotti e via Montenapoleone.
Kazumi Yoshida al Loggiato San Bartolomeo
L’artista giapponese sceglie Palermo
L’opening di Utopia il 3 giugno
Press preview 3 giugno, ore 11 al Loggiato San Bartolomeo
PREVIO ACCREDITO alla mail stampa.studiogs@gmail.com
PALERMO – È il luogo dell’immaginazione per eccellenza, quello che contiene tutti i desideri di armonia e bellezza: Utopia dell’artista Kazumi Yoshida, tra i designer contemporanei più conosciuti al mondo, prende forma a Palermo come prima grande antologica del maestro in Italia. Curata da Paola Nicita la personale si inaugura venerdì 3 giugno alle 18 al Loggiato San Bartolomeo, uno degli spazi espositivi della Fondazione Sant’Elia, organizzata da MLC Comunicazione di Maria Letizia Cassata; e con la partnership tecnica di Fondazione Antonio Ratti, Hermès, Villa Igiea Palermo – Rocco Forte Hotel, Accademia di Belle Arti di Palermo.
Art director di Clarence House di New York, punto di riferimento internazionale per il design, Kazumi Yoshida ha scelto Palermo perché ammaliato dalla sua arte, natura e architettura: molti dei lavori in mostra sono inediti, e alcuni tra arazzi e pitture sono stati appositamente realizzati in omaggio alla città di Palermo. Una riflessione personale per un rinascimento di arte e umanità. In particolare, la grande pittura che dà il titolo alla mostra è stata realizzata da Kazumi Yoshida a New York e completata a Palermo, in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti, per un lavoro a più mani che è un sentito omaggio alla vitalità e al sogno che l’artista ha percepito visitando la città.
BIO KAZUMI YOSHIDA
Designer, pittore e scultore, direttore artistico della pluripremiata Clarence House di New York, Kazumi Yoshida è nato nella cittadina di Tatsuno, in Giappone, in una famiglia di medici. Il padre aveva previsto che anche lui diventasse medico, ma sin da bambino inizia a dipingere. Crescendo si avvicina alla fotografia di moda di artisti come Irving Penn e Guy Bourdin. Dopo aver terminato il college, studia al Royal College of Art di Londra prima di stabilirsi a New York, nel quartiere di Tribeca.
Il primo progetto di Kazumi per Clarence House è “Papiers Japonais”, un disegno con temi botanici. Questo design conquista Robin Roberts e il tessuto verrà poi stampato dalla Fondazione Antonio Ratti a Como. Nel 1982 l’American Society of Interior Designers premia il “Papiers Japonais” come “Best in Printed Design Category” e oggi fa parte della collezione permanente del Museo dei Tessuti di Mulhouse, in Francia.
Kazumi Yoshida crea opere d’arte e poi le traduce in tessuto e carta da parati, o viceversa: tra i suoi ultimi lavori una scultura in legno interamente bianca, realizzata per la Cheryl Hazan Gallery di New York, e un fiore di mughetto in porcellana per un evento di beneficenza organizzato dal proprietario di Le Cabinet de Porcelain con l’artista Samuel Mazy.
Nei suoi lavori si percepisce l’influenza di Jean Cocteau, Raoul Dufy, Fernand Léger, Marie Laurencin, Picasso e Matisse. La sua ispirazione proviene dall’arte ma anche dalla natura e dalla moda.
Tra le mostre più recenti si segnalano le personali alla Cheryl Hazan di New York (2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019), alla Hazan Contemporary (2021, 2022) e alla Silo 6776 Gallery di New Hope (2021, 2022) e le partecipazioni ad Art Miami (2018) e ad Art Basel (2021).